Sebo: cosa fare quando è in eccesso

Il sebo è una sostanza prodotta dalle ghiandole sebacee, formata da una miscela di lipidi, ovvero di grassi. Il sebo svolge un’importante funzione per la conservazione delle proprietà fisiologiche della pelle. Tuttavia, essendo costituito principalmente da grassi, se prodotto in eccesso dà origine a una condizione di untuosità della pelle. In contesti di questo genere, si parla allora di iperseborrea o seborrea, una fenomeno da cui possono derivare svariate problematiche per la pelle.

Cosa accade in presenza di iperseborrea

Una sovrapproduzione di sebo comporta una alterazione dell’equilibrio idrolipidico della pelle. Nella peggiore delle ipotesi, l’iperseborrea può evolvere in dermatite seborroica, una malattia infiammatoria a carattere cronico-recidivante che interessa tutte le regioni cutanee particolarmente ricche di ghiandole sebacee. La produzione di sebo in eccesso può anche essere causa della comparsa di brufoli e di acne, nel momento in cui si verifica un’ostruzione dei pori della pelle.

A livello di cuoio capelluto, l’iperseborrea dà luogo a manifestazioni quali prurito, stati infiammatori e una sensazione di dolore. L’iperproduzione di sebo può essere inoltre causa scatenante della caduta dei capelli, degenerando nel peggiore dei casi in alopecia seborroica, un tipo di alopecia precoce che interessa in special modo gli uomini di giovane età.

Cosa fare per contrastare l’iperproduzione di sebo

In presenza di iperseborrea è consigliabile effettuare una visita dal proprio dermatologo di fiducia per evitare che la problematica si aggravi, con tutte le conseguenze del caso. In talune circostanze è infatti necessario sottoporsi a dei trattamenti specifici che possono variare da persona a persona.

Oggigiorno esistono trattamenti per intervenire tanto sulla seborrea occasionale quanto sulla seborrea patologica. Accanto alle specifiche terapie, il dermatologo può anche suggerire l’applicazione di ALUSEB® Crema, valido coadiuvante cosmetico di supporto agli inestetismi legati alla presenza di alterazioni quali-quantitative del sebo.

Buone abitudini per combattere la seborrea

Per contrastare la produzione di sebo in eccesso può essere utile seguire una serie di semplici misure quotidiane. Occorre innanzitutto prestare attenzione all’igiene, evitando di esagerare. Lavare pelle e capelli troppo spesso potrebbe infatti non essere la soluzione migliore. Più si asporta sebo dalla pelle, più le ghiandole sebacee tendono a produrne, esacerbando così la problematica.

Quando si lavano i capelli, si consiglia di non strofinare il cuoio capelluto, ma di massaggiarlo con delicatezza, risciacquando abbondantemente per eliminare ogni residuo di shampoo. Particolare attenzione va riposta anche nella scelta del prodotto abitualmente utilizzato per lavare i capelli. Lo shampoo per la seborrea deve essere delicato e preferibilmente in grado di idratare e di riequilibrare il film idrolipidico del cuoio capelluto.

Importante è inoltre l’alimentazione. La produzione di sebo può essere regolata consumando determinati cibi. Tra questi, in primo piano vi sono gli alimenti con elevati contenuti di nutrienti che risultano fondamentali per la salute cutanea. Largo spazio, quindi, alla frutta e alla verdura fresche di stagione, ma anche a tutti quei cibi contenenti biotina, una vitamina che contribuisce a tenere sotto controllo il metabolismo dei grassi. La si trova in abbondanza, ad esempio, nel latte, nei formaggi, nel tuorlo delle uova, nei funghi, nel lievito di birra e in numerose verdure.

 

 

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La seborrea è una sovrapproduzione di sebo determinata da una iperattività delle ghiandole sebacee.
In condizioni normali, il sebo svolge diverse funzioni per la pelle, proteggendola per esempio dalla disidratazione, contribuendo a mantenerla morbida e difendendola dagli agenti esterni, come freddo, vento e polveri sottili. In presenza di seborrea, invece, questa materia grassa e untuosa scatena alterazioni cutanee, provocando fenomeni irritativi e infiammatori, che possono evolvere in spiacevoli inestetismi o, in taluni soggetti, in vere e proprie malattie della pelle.

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