Sono fra le patologie cutanee più diffuse, in crescita per gli effetti negativi di smog e agenti inquinanti. Stiamo parlando della dermatite atopica e della dermatite seborroica. Quali sono le differenze tra queste dermatiti che spesso vengono confuse?
Si tratta di due malattie completamente distinte, anche se entrambe inerenti alla pelle. La dermatite atopica presenta una componente genetica ed è contraddistinta sia dalla comparsa di un eczema sulle sedi colpite, sia da una tendenza cronica alla secchezza cutanea, definita in termini medici “xerosi”.
La dermatite seborroica non è caratterizzata da alcuna componente genetica. La malattia, inoltre, è relazionata alla presenza in determinate aree del corpo di un lievito saprofita della cute, di nome malassezia, e allo stato infiammatorio che questo lievito produce occasionalmente.
Le aree della pelle più colpite dalla dermatite atopica sono le guance e la piega del gomito e del ginocchio. La dermatite seborroica, invece, interessa sedi come il cuoio capelluto, le sopracciglia, i lati del naso, il padiglione auricolare, il torace e, a volte, la zona centrale della schiena.
La dermatite atopica si sviluppa a partire dall’infanzia. Pur colpendo i neonati sotto forma della cosiddetta “crosta lattea”, la dermatite seborroica, invece, compare prevalentemente in età giovanile e adulta.
La dermatite atopica, infine, a differenza di quella seborroica, non si manifesta esclusivamente a livello cutaneo ma può interessare anche le mucose. Il disturbo, infatti, può accompagnarsi a rinite o congiuntivite in forma allergica e, in alcuni pazienti, a episodi di asma.
Di seguito un’infografica riassuntiva.
